VentiTre


Modellare il presente
aprile 3, 2009, 9:38 am
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Se la condivisione, classificazione, registrazione ed elaborazione, in una parola la gestione delle informazioni rappresentano la base della rivoluzione informatica, la possibilità di generare modelli dinamici di simulazione ne definisce l’applicazione pratica che ha subito la maggiore accelerazione di sviluppo nell’ambito architettonico.

Negli ultimi trenta anni i sistemi informatici hanno subito un processo di democratizzazione, che ha generato un cambiamento radicale nella struttura delle informazioni attraverso la loro digitalizzazione parallelamente allo sviluppo di software ed hardware sempre più potenti e funzionali in grado di gestirle. Se nel 1981 i calcolatori erano divenuti a tutti gli effetti PC (personal computer) con l’accordo Microsoft- IBM e l’avvento del linguaggio MS-DOS, è nel 1984 con il primo OS ad interfaccia grafica della Apple che i computer diventano uno strumento di massa. La possibilità di relazionare gli spreadsheet con la rappresentazione grafica permise la nascita di quel Filevision antisignano dei potenti programmi GIS su cui di basano i sistemi di modellazione urbana odierni (A. Saggio). Continua a leggere



Max Wan . Proposte per nuove modalità di intervento urbano
aprile 3, 2009, 9:26 am
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Rotterdam

Intervista con Rients Dijkstra (MAXWAN)

Lo studio Max Wan viene fondato nel 1993 a Rotterdam da Rients Dijkstra , per far fronte ad un primo incarico, da lui stesso definito inusuale: la progettazione di un masterplan per 30.000 nuove abitazioni all’interno del programma VINEX [1].

Dijkstra utilizza un’ironia dal sapore autoreferenziale, visto che, fino a quel momento, era stato project leader e chief designer di OMA per l’ Amsterdam Y-Oevers masterplan e il Tram Tunnel masterplan del L’Aja, oltre ad aver collaborato al Lille ‘Euralille’masterplan.

Max Wan può essere un esempio paradigmatico di quel nutrito gruppo di Design Offices nati all’inizio degli anni novanta, che sono stati testimoni di un’epoca d’oro per l’architettura Olandese. I protagonisti di questa stagione hanno tratto vantaggio dalla congiuntura fra il boom economico e la diffusione di una coscienza dell’importanza della qualità architettonica. (Giampiero Sanguigni)images

Le condizioni create dalla cosiddetta new golden age, hanno permesso la pratica di tutte quelle teorie che stavano ormai trasformando le ultime convinzioni post-modern nella consapevolezza di una second modernity. Come un ricorso storico di inizio secolo, il movimento capitanato da Rem Koohlass promuove una nuova modernità, attraverso le redifinizione dell’accezione di contemporaneo, sviluppando un consistente apparato teorico e un proprio linguaggio, che andrà poi sotto l’etichetta di Dutch Touch .

Il principio generatore è l’accettazione dei codici espressivi attraverso i quali si esprime la società senza nessun tentativo di opporre ad essa la minima frizione culturale. Questa posizione trova la sua esplicazione teorica nella trilogia Koohlaasiana Bigness, Generic city e Junkspace ,ma è sempre sottointesa anche negli altri contributi come il Datascape degli MVRDV , il deep planning degli UNstudio o il soft urbanism e l’orgware dei Max Wan.

Oggi la sperimentazione nell’ambito formale incontra difficoltà nel trovare nuovi stimoli, ma bisogna ammettere che la second modernity olandese ha aperto la strada ad un ripensamento dell’urbanistica come disciplina architettonica, e alla conseguente definizione di nuovi strumenti e scale di intervento. Come il nome stesso di OMA ricorda, l’architettura ha ormai acquisito una accezione metropolitana. Continua a leggere



STRUTTURA® sistema per spazi pubblici verticali
aprile 3, 2009, 8:46 am
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STRUTTURA®

Densità, Verticalità, Flessibilità, Sostenibilità.

La consapevolezza della condizione metropolitana della città ha riaffermato la necessità di limitare il consumo di suolo a favore di una densificazione dell’esistente, anche se la domanda antimodernista della popolazione sembra essere più direzionata verso l’idillio qualitativo della bassa densità. Si va affermando un approccio che ricerca potenziali risorse spaziali nelle configurazioni urbane non ancora pienamente sfruttate, attraverso quella che potremmo definire un urbanistica dell’ottimizzazione, flessibile e al contempo capace di identificare opportunità piuttosto che limitazioni normative.

Ritornano a pieno titolo nel dibattito la verticalità della Plug-in city di Archigram o la meccanica progressista dell’Utopia futurista, o le PARASITE architetture, che nascono come creature saprofite della città contemporanea, con l’intento anarcoide di sfuggire hai rigidi schemi della pianificazione tradizionale.

Nel frattempo l’istanza ecologista di sostenibilità ha sdoganato il container, che ha potuto ergersi ad nuova unità abitativa o piuttosto a ponte o a piccolo bar, tutto nella imperativa necessità del riuso. Continua a leggere



Festival Architettura Cagliari
Maggio 24, 2008, 11:53 am
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Per quattro giorni Cagliari e la Sardegna

diventano l’epicentro dell’architettura internazionale

http://www.festarch.it/

Il programma

Il Festival si svolgerà in quattro giorni di incontri fra progettisti e autori, filosofi e designers, esponenti delle istituzioni e giornalisti.

L’inaugurazione è prevista per giovedì 29 maggio alle 21:30 con la partecipazione del Presidente della Regione Sardegna Renato Soru e del progettista svizzero Jacques Herzog che presenterà la sua mostra “Monteponi, verso un piano”.
Seguirà la lezione magistrale di Jacques Herzog.

Da venerdì 30 maggio invece inizieranno gli incontri a partire dalla mattina in 5 diverse sale all’interno delle Manifatture, che proseguiranno anche sabato 31 e domenica 1 giugno.

Luca



XXX a Delft
Maggio 23, 2008, 11:11 am
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Il 13 maggio un disastroso incendio ha distrutto la facoltà di Architettura di TUDelft, l’università dove ho passato gli ultimi tre anni. Fortunatamente la facoltà era vuota per la festa di pentecoste e quindi non ci sono stati feriti. Insieme all’edificio sono andati distrutti materiali di ogni genere, compresi modelli originali degli anni trenta del De Stijl, mappe storiche e pare anche materiali provenienti da Barcelona per una mostra. Le immagini sono impressionanti, vedere un luogo familiare collassare su se stesso come le torri gemelle è shoccante.
Tutto quello che rimane della ricerca e del lavoro di decenni sono i dati informatici, unica eredità consolatoria. Da un certo punto di vista questo evento mi fa pensare ad un aspetto della rivoluzione informatica in architettura di cui stiamo dibattendo nel seminario: l’immaterialità del formato digitale e la possibilità di muoverlo alla velocità della luce con le fibre ottiche lo rendono ormai immune a disastri come questo incendio che un tempo avrebbero significato una perdità incolmabile di sapere. Pare che gli unici arditi che hanno provato a salvare qualcosa siano stati i tecnici informatici, che con un raid veloce hanno messo in salvo i server centrali, permettendo il recupero di tutti i dati. Qui nasce un secondo aspetto interessante: La facoltà a ripreso a lavorare, ma senza un posto fisico…si può dire che in questo momento Bouwkunde è una facoltà virtuale, che si muove nella rete VPN di TUdelft.

…una piccola nota : l’incendio è stato generato dalla perdita d’acqua di una delle nuove macchine del caffè, per le quali erano stato appena speso 1 milione di euro. Questa ha generato un cortocircuito nell’impianto elettrico da cui è partito l’incendio. Ancora una volta due dei tre fagelli olandesi (le XXX di Amesterdam Fuoco, acqua e peste) hanno colpito.



Alla Ricerca della Griglia Perduta
aprile 11, 2008, 10:10 PM
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Esimi,

Perso nella ormai esistenziale ricerca della mia ontologia critica mi sono ritrovato nelle umide terre d’Olanda….come mio primo post un po’ di foto appena fatte degli MvRdV a Ypenburg, Den Haag……..quanta Contemporaneità e quanto Marketing? Papera o Shed decorato?

Luca